Viaggio 1
Partimmo all’ improvviso prima dell’ alba perchè un angelo ce lo aveva detto
Un fagotto stretto al petto e un asinello, sotto allo sguardo pensoso di uno sposo innamorato e ubbidiente.
Poco si sa del nostro viaggio,
dei tuoi passi, Giuseppe,
su strade polverose,
guardando il cielo e le stelle,
per fuggire lontano dalla sete di potere di uno che di innocenti poi, ne ucciderà più di cento.
Al regolare incedere dell’asino, col bimbo che dorme penso ad un altro viaggio intrapreso quella volta da sola, per raggiungere Elisabetta, mia cugina e sorella:
davanti a me la certezza di un figlio e non di certo la fuga e il silenzio.
(Penso al viaggio di quei re che da oriente si mossero guidati da una stella, alla carovana, alle tende, ai doni a quella povera mangiatoia, una reggia, che lasciammo per ripari di fortuna.)
A ritroso facciamo quel viaggio che tempo addietro portò il mio popolo alla terra promessa;
e arriviamo al Nilo, sotto una falce di luna.
Tu Maria sai che un giorno tornerete,
con quel Fanciullo speciale,
al paese di un tempo,
ai profumi e alla lingua familiari. (Lo disse un profeta)
Già lo mediti in fondo al tuo cuore e più forte stringi al tuo petto Gesù.