La fiamma del braciere purificatore a bruciare ogni cattiva intenzione, la Prima Confessione con cui chiedere a Gesù il perdono dei peccati. Sono i momenti salienti del ritiro di sabato 18 marzo e si è svolto presso la Diocesi di Porto Santa Rufina, un incontro a cui hanno partecipato i bambini della nostra Parrocchia iscritti al primo anno di catechesi.
Tutti a caccia del ‘tesoro preziosissimo’ custodito con amore da Santa Madre Chiesa: i sacramenti.
Un percorso complesso, soprattutto se affrontato per la prima volta, a cui però i partecipanti hanno partecipato con entusiasmo sincero.
Un cammino facilitato dalla lettura dell’incontro avvenuto tra Gesù e Zaccheo.
Riconoscere i peccati
Dalle riflessioni sull’incontro d salvifico con il peccatore, contenute nel Vangelo secondo Luca (Cap 19,1-10), si è quindi arrivati alla Confessione. Si tratta del momento in cui riconosciamo i nostri peccati come “tutte quelle parole e azioni sbagliate” compiute “con l’intenzione di ferire le persone”. Da qui il proposito di “riparare al danno compiuto”, con l’anima che osserva i tempi di recupero necessari. Un rientro in campo reso possibile da ‘esercizio e allenamento” proprio come nel calcio, quando si torna a giocare dopo un periodo di stop per via di un infortunio.
Il momento vero e proprio
Il momento della Prima Confessione in chiesa è stato Intimo e allo stesso tempo condiviso con i genitori, presenti tra i banchi. I bambini si sono seduti a turno di fronte al sacerdote, lo hanno salutato e poi si sono segnati entrambi nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Quindi la Confessione vera e propria, con l’ammissione di “quei peccati riscontrati nell’esaminare, nell’indagare la propria coscienza”. Infine la “proposizione di non commetterli mai più”, con la conclusione accompagnata dai alcuni consigli del sacerdote e l’invito a rivolgere una preghiera di richiesta di perdono.
Il braciere purificatore
Poi l’atto finale di gettare i cattivi propositi nel braciere ardente, una purificazione con cui cominciare a capire che Gesù è una guida sicura e che Dio è un padre caritatevole, propenso all’accoglienza e al perdono.