In attesa di realizzare il suo sogno da ingegnere aerospaziale Roberto Cossu conta i giorni che lo separano dal 6 agosto, giorno dell’incontro tra i ragazzi di tutto il mondo con il Papa, considerato il momento clou della GMG. Lui e ‘quelli di Lisbona’ fanno parte del Gruppo Luce, i ‘senior’ che assieme agli under 15 del Gruppo Cristo Re compongono le giovani leve di una comunità parrocchiale davvero speciale e in crescita continua. «Anche se a Lisbona saremo a milioni – dice – sarà un momento piuttosto intimo e già sappiamo che da questa esperienza torneremo cambiati».
In cuor suo Roberto ammette di non sapere ancora bene cosa accadrà a Lisbona, però immagina che sarà qualcosa in grado di segnarlo profondamente. «Lo sento – confessa – verrà tutto amplificato. E’ una sensazione che mi arriva dall’ambiente in cui viviamo e dal modo in cui ci stiamo preparando».
Un prima e un dopo. La GMG sarà uno spartiacque, con un prima e un dopo. Per questo bisogna arrivarvi preparati al meglio, un po’ come quando si intensificano gli allenamenti in vista di un big-match di calcio. Non molto tempo fa era stato lo stesso Papa Francesco a suggerire un metodo di allenamento particolare. «Per prepararvi bene – aveva detto Papa Bergoglio – pensate alle vostre radici, cercate di stare con gli anziani. Molti di voi hanno i nonni, andate a trovarli e chiedete loro: ‘Ai vostri tempi c’era la Giornata della Gioventù?’ Sicuramente no. ‘E, secondo voi, cosa devo fare io?’. Parlate con i nonni, perché vi danno saggezza, ma voi andate sempre avanti».
Gli incontri domenicali. Anche i ragazzi ‘Luce’ cercano di fare le cose per bene, così da scendere in campo al meglio della loro condizione. Ecco perché oltre a raccogliere fondi con i banchetti dei dolci al termine della Santa Messa domenicale, in queste settimane che li separano dal viaggio a Lisbona continuano a riunirsi in Parrocchia ogni domenica sera.
I ragazzi si confrontano sui temi del Vangelo e su uno, in particolare, che caratterizzerà la GMG: “Maria si alzò e andò in fretta”, tratto dal Vangelo di Luca, capitolo 1,39. Un tema sul quale il Papa, in proposito, ha sottolineato l’importanza di mettersi in cammino all’interno di un percorso di discernimento, ponendo l’attenzione sul fatto di essere sempre pronti, ma mai ansiosi.
Saper rinunciare. A volte può accadere che gli incontri domenicali coincidano con una partita di calcio della squadra del cuore oppure in concomitanza con un Gran Premio di Formula Uno. Nonostante questo i nostri ragazzi rispondono sempre ‘presente’. Le loro sono rinunce importanti, certo, ma a fronte del desiderio di intraprendere un cammino interiore che muova coscienze, rivoluzionandole. Un desiderio in grado di superare gli interessi personali.
A differenza delle esperienze quotidiane «di comunità», il partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù rappresenta «un’esperienza di Chiesa universale». Una famiglia grande «nella quale si incontrano fratelli e sorelle ovunque si vada». Per don Tommaso Catellani, vicario parrocchiale assieme a don Antonio Marini, ai ragazzi viene richiesto di mettersi in gioco: dal punto di vista relazionale, dell’esperienza, degli incontri e delle catechesi che vivono. In cambio «si riceve la testimonianza dei propri coetanei. I ragazzi a volte si sentono spaventati e hanno bisogno di sapere che in questo loro percorso non sono soli».
E in questa lunga esperienza non sarà sola neppure la nostra parrocchia, che infatti verrà affiancata da quella di Cerveteri, la San Francesco D’Assisi, con ben dieci ragazzi al seguito. Come giornata di allenamento è previsto un ritiro-uscita nei pressi di Orvieto il prossimo giugno, quindi il gemellaggio finale insieme a tutti i ragazzi del Movimento Giovani Familiaris Consortio nella Parrocchia San Sebastiano de Los Reyes a Madrid. Un lungo abbraccio sud – europeo previsto dal 28 luglio al primo agosto, appena pochi giorni prima dell’inizio della GMG.
Per la parrocchia Santi e Pietro e Paolo, dunque, il viaggio è già iniziato.